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Posizioni yoga per migliorare la flessibilità

Aggiornamento: 25 apr 2021

Yoga e flessibilità: ecco alcune posture semplici ed efficaci per ritrovare la nostra naturale flessibilità

Yoga e flessibilità
Yoga e flessibilità

Che cos'è la flessibilità?

Tutti siamo stati flessibili! Da bambini, infatti, riuscivamo ad esempio a metterci il piede dietro la testa senza problemi, ma invecchiando, e assumendo posture non sempre corrette abbiamo perso elasticità, con il risultato che a volte anche solo chinarsi a raccogliere un oggetto diventa difficile.

Quando il nostro corpo è flessibile siamo meno propensi a traumi e lesioni, riusciamo a dare sostegno ai nostri movimenti e ad avere una postura corretta.


È possibile migliorare la flessibilità con lo yoga?

Fare yoga ci aiuta a ritrovare la naturale flessibilità di quando eravamo bambini, inserendo nella propria pratica delle asana per aiutare parti specifiche del corpo a seconda delle necessità fisiche di ognuno. Ricordiamo anche che tutti possiamo praticare yoga, non solo i “flessibili”! Grazie allo yoga e alla pratica costante il nostro corpo può diventare più armonico e flessuoso.

L'importante di un asana non è eseguirla perfettamente ma, grazie al respiro, di entrarci dentro lentamente, accomodarcisi e sentirne l’effetto sul corpo!

Se ti sforzi per dimostrarti di riuscirci, non solo rischi di farti male, ma l’asana non sarà efficace. Non solo il corpo deve essere elastico ma anche la mente...devi accettare il fatto di avere un corpo sul quale è necessario fare del lavoro.


Migliorare la flessibilità con lo Yoga partendo dal respiro

Migliora la flessibilità con lo Yoga iniziando dal respiro
Migliora la flessibilità con lo Yoga iniziando dal respiro

Prima abbiamo accennato al respiro per l'esecuzione di un asana.

Nella filosofia dello yoga il respiro è il principale mezzo di scambio tra l'ambiente esterno e noi stessi.

Ogni volta che inspiriamo lasciamo entrare una parte dell'universo ed ogni volta che espiriamo cediamo una parte di noi stessi all'universo. Riequilibrare il respiro può fare ordine all’interno della nostra coscienza ma andiamo anche ad agire sui diversi gruppi muscolari, allungandoli, senza sforzo. Una volta raggiunta la posizione, il respiro deve essere sempre rilassato fin a riuscire a dimenticare in che posizione ci si trova, rimanendo solo in ascolto!

La respirazione Ujjayi, il respiro del vittorioso

Per poter progredire nella pratica e migliorare la flessibilità è importante conoscere la tecnica di respirazione (Pranayama) Ujjayi.


Quando il respiro viene eseguito correttamente, il corpo si rilassa e questo ci permette un profondo allungamento muscolare. Anche le persone che non sono dotate di una grande flessibilità, imparando ad usare l'Ujjayi, potranno migliorare notevolmente l’allungamento muscolare.

Quando inspiriamo, l’aria entra dalle narici, passa dai seni nasali, prosegue per la faringe, oltrepassa la glottide, la laringe, la trachea e finalmente arriva nei polmoni.

La glottide è quella valvola che separa la faringe dalla laringe, e l’apparato digerente dalle vie aeree. Una parte della glottide, e cioè l’epiglottide, ha la funzione di chiudere temporaneamente le vie aeree quando deglutiamo, evitando di farci andare il cibo “di traverso”.


La tecnica di Ujjayi consiste nella chiusura parziale della glottide, in modo che l’aria rimanga più a lungo nella parte superiore, cioè la faringe e le cavità nasali.

In questo modo l’aria rimane per molto più tempo a contatto con la mucosa, ricca di sangue, che ha il compito di riscaldarla.

Riassumendo questo Pranayama:

  • Rende più efficienti gl